Un viaggio in bicicletta, ma rimanendo seduti comodamente sul proprio divano. Un assaggio dei film che chi ama il ciclismo non può assolutamente perdersi, uno per genere.
Ladri di biciclette – 1948, di Vittorio De Sica – DRAMMATICO.
Basato sull'omonimo romanzo (1946) di Luigi Bartolini, adattato al grande schermo da Cesare Zavattini, è considerato uno dei capolavori del neorealismo cinematografico.
Una storia cruda, che mette in luce l’Italia del secondo dopoguerra e le sue macerie. Protagonisti assoluti sono la città di Roma, con le sue strade semivuote, larghe, monumentali, in contrasto con l’attuale urbanizzazione della capitale, e la bicicletta, il mezzo popolare di trasporto, elemento vitale di sopravvivenza per il protagonista.
De Sica scrive un pezzo di storia italiana, ci fa viaggiare nel tempo, trasportandoci in un'Italia che cerca di risollevarsi dalla miseria. Genuino, struggente, vero. Da vedere.
Appuntamento a Belleville – 2003, di Sylvain Chomet –FILM D’ANIMAZIONE
Cartoon di produzione franco-belga-canadese, scritto e diretto da Sylvain Chomet, presentato fuori concorso al 56º Festival di Cannes.
Stile retrò, pochissimi dialoghi, tutta pantomima. Madame Souza ha un nipote infelice, cui prova a risollevare l’umore. Dopo svariati tentativi, riesce nel suo intendo grazie ad un triciclo. Inizia così l’amore di Champion per il ciclismo, che lo porterà a guadagnarsi la partecipazione al Tour de France. Ma un rapimento scombussola i piani…
Un vero e proprio capolavoro d’animazione, raffinato e culturale: provate a trovare i numerosi richiami, da Coppi a Fred Astaire, da Walt Disney a Robert Zemeckis!
Una domenica all'inferno – 1976, di Jørgen Leth – DOCUMENTARIO.
Documentario danese sulla Parigi-Roubaix del 1976. Un pezzo di storia, una delle più leggendarie corse ciclistiche, raccontata sul grande schermo. Definita “Inferno del Nord” per la crudezza del percorso, caratterizzato da tratti in pavè che il clima rende ancora più pericolosi, causando scivolate, forature e rotture meccaniche a non finire. Mette in scena i protaonisti del ciclismo su strada degli anni '70, ma soprattutto la sfida tra Eddy Merckx, Roger De Vlaeminck, Freddy Maertens e Francesco Moser.
Senza freni – 2012, di David Koepp – AZIONE.
Wilee, protagonista interpretato da Joseph Gordon-Levitt, è un bike messenger di New York cui viene affidato il compito di consegnare entro 90 minuti una busta ad un preciso indirizzo di Chinatown. Wilee utilizza una bici con telaio in acciaio, a scatto fisso e senza freni, senza paura di affrontare il traffico. Quando un poliziotto corrotto tenta di impossessarsi della busta, la consegna diventa una vera corsa contro il tempo, con inseguimenti mozzafiato e azione travolgente per le strade della Grande Mela. "Mi piace pedalare. Scatto fisso. Niente freni".
Totò al giro d'Italia – 1948, di Mario Mattoli – COMMEDIA.
Documentari, cartoon, azione. Ma Totò non poteva mancare! Nei panni del professor Casamandrei, che si inserisce tra Gino Bartali, Fausto Coppi e Louison Bobet, pronti alla corsa rosa, Tutt’altro che atletico e barbuto, ci trascina in un vortice di comicità pura, atmosfere d'altri tempi e tra veri idoli del ciclismo.
Partecipano infatti alla pellicola numerosi campioni di ciclismo dell'epoca: Fausto Coppi, Gino Bartali, Giancarlo Astrua, Louison Bobet, Ferdy Kubler, Fiorenzo Magni, Vito Ortelli oltre all'allora Campione del Mondo Alberic Schotte.
Redazione
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